Courier de l'Égypte - Università: a Infermieristica numero domande non copre posti

Università: a Infermieristica numero domande non copre posti
Università: a Infermieristica numero domande non copre posti

Università: a Infermieristica numero domande non copre posti

Circa 19mila le domande per oltre 20mila posti

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Ai test di ammissione ai corsi di laurea in Infermieristica attivi in 41 atenei pubblici, previsti da oggi in tutta Italia, il numero complessivo di domande non coprirà nell'immediato il numero di posti messi a bando. Il progressivo aumento, negli anni, della disponibilità di posti - chiesto con forza da Regioni, Province Autonome e Ordine professionale - non è andato di pari passo con una analoga crescita di iscrizioni ai test, pur con differenze territoriali, con le regioni del Meridione in cui il rapporto domande/posti si attesta sul valore medio di 1,5. I dati arrivano dalla Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche. Se da inizio secolo a oggi i posti a bando sono passati dai 10.614 del 2001 ai 20.699 attuali (di cui 290 di Infermieristica pediatrica), il numero delle domande è stato altalenante: dai picchi del 2010 alle circa 19mila attese quest'anno, al netto dei dati delle otto università private, in cui i test sono previsti successivamente. Tuttavia, da questo anno accademico, a conclusione del "semestre filtro" istituito a Medicina, per la prima volta si riverserà su Infermieristica una quota significativa delle migliaia di studenti che andranno fuori graduatoria dopo aver sostenuto gli esami di Chimica, Fisica e Biologia (i posti disponibili a Medicina saranno in ogni caso 24mila e il 20,4% dei 54mila candidati di Medicina ha indicato Infermieristica come prima scelta tra i corsi affini). Va inoltre tenuto in considerazione il "meccanismo" di immatricolazione al corso di laurea in Infermieristica per coloro che l'hanno opzionata partecipando al test insieme ad altre professioni sanitarie. Attualmente in Italia circa due diplomati su tre decidono di proseguire il proprio percorso formativo con l'università: un dato lontano dai livelli registrati all'inizio degli anni Duemila, quando la percentuale si attestava al 75%. I dati peggiori rispetto ai test - con cali anche superiori al 20% - coincidono poi con le aree metropolitane dove il costo della vita e il caro-affitti non rendono più i grandi atenei meta ideale per i fuori sede. Il boom tra i giovani diplomati delle lauree telematiche, inoltre, non migliora certamente i dati di Infermieristica, trattandosi di una laurea triennale abilitante che prevede, sin dal primo anno, una intensa attività di tirocinio sul campo e un numero ridotto di insegnamenti fruibili a distanza. "In Italia bisogna prendere atto che esiste un grande tema: rendere attrattiva una professione indispensabile al servizio sanitario, l'infermiere. Ai test di ammissione ai corsi di laurea in infermieristica il numero complessivo delle domande non copre i posti messi a bando. Se non si affronta seriamente questo calo di appeal, il servizio sanitario andrà in tilt. Già oggi, a fronte delle uscite per pensionamenti, il turnover non copre le quiescenze. Occorre un intervento strutturale su retribuzioni, sbocchi di carriera, formazione e alloggi. Rendere attrattiva questa professione significa difendere e rilanciare il nostro servizio sanitario", commenta il consigliere regionale e responsabile nazionale Welfare di Azione, Alessio D'Amato.

P.Nabil--CdE